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COMPORTAMENTI CORRETTI ALLA GUIDA, LA PREVENZIONE PARTE DALL’EDUCAZIONE DELLE FUTURE GENERAZIONI

Ridurre il numero di morti e di feriti su strada è da sempre uno degli obiettivi dell’Unione Europea. Nonostante gli impegni assunti dalle varie governance degli Stati membri e visti i progressi tecnologici fatti dal settore dell’automotive con i sistemi di frenata assistita e di riconoscimento dei segnali stradali, dei pedoni e della stanchezza del guidatore, solo per citarne alcuni, le vittime e le persone che subiscono danni gravi o permanenti sono ancora troppe. Certo, se si analizzano i dati del decennio che va dal 2007 al 2016, si evince che il trend è in continua e costante decrescita. In questo lasso di tempo il numero totale di incidenti nei Paesi dell’UE è passato da 1.319.969 a 1.099.032 (in Italia, invece, parliamo dei seguenti ordini di grandezza: 230.871 incidenti nel 2007 e 175.791 nel 2016), mentre il numero delle vittime della strada diminuisce dalle 43.151 unità del 2007 alle 25.651 del 2016 (nello Stivale i riferimenti numerici dicono 5.131 morti nel 2007 e 3.283 nel 2016). Se la sfida del prossimo decennio è raggiungere “quota 0”, allora c’è ancora molto da fare.

 

L’approccio collaborativo tra l’Unione Europea e i suoi membri per sviluppare azioni comuni come le campagne pubbliche di sensibilizzazione o per affrontare tutti quei fattori che possono causare incidenti o vittime, come ad esempio le infrastrutture, la sicurezza del veicolo, il comportamento del conducente e la tempestività della risposta da parte dei soccorsi, deve continuare secondo le linee guida stilate dagli organi preposti alla mobilità, ai trasporti e alla sicurezza stradale. Però, al tempo stesso, deve esserci un cambio di marcia o un impegno maggiore per educare le future generazioni. Il tema della sicurezza stradale deve essere strettamente connesso alla prevenzione di quei comportamenti devianti che spesso sono tra le cause di sinistri. L’assunzione di alcool o di sostanze psicotrope che alterano la percezione spazio-temporale, diminuiscono l’attenzione, restringono la pupilla o provocano sonnolenza deve essere contrastata e combattuta.

 

Oggi, una delle priorità degli Stati membri dell’UE deve essere educare i bambini e gli adolescenti alla sicurezza stradale. Entrando nelle scuole di ogni ordine e grado e proponendo laboratori volti a prevenire ogni forma di incidentalità, si può compiere un salto triplo verso l’obiettivo prefisso e neppure tanto nascosto. Su questa direttrice, in Italia, si muove l’iniziativa “Keep Calm and Live Life”. Realizzato in 6 province di 6 Regioni (Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio, Campagnia e Puglia), “Keep Calm and Live Life” fa leva sulla metodologia della peer education e dell’educazione non formale per raggiungere il suo obiettivo: formare una nuova generazione che abbia un comportamento civile e corretto sulla strada, tanto a piedi quanto sulle due e quattro ruote.

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