Quali sono gli strumenti per tutti coloro che non sono operatori delle reti di sostegno delle donne vittime di violenza?
In realtà sono strumenti dei quali nessuno di noi vorrebbe avere bisogno né quotidiano né futuro ma, purtroppo, sono tuttora strumenti indispensabili.
Gli episodi di violenza sulle donne, che ormai hanno esiti mortali per le vittime, stanno disegnando una terribile normalità nelle cronache quotidiane, simbolo drammatico di un problema sociale le cui caratteristiche non sono più riconducibili alle condizioni sociali, finanziarie, culturali, etniche o religiose di tutte le parti coinvolte negli episodi (vittime, spettatori impotenti, carnefici e complici diretti e indiretti) perché ormai queste violenze abbracciano direttamente -e diagonalmente- tutti i possibili strati e substrati sociali dei quali la nostra articolata società è composta.
Una società la nostra, alquanto complessa e piuttosto difficile da gestire con l’idea di applicazione dei nostri sistemi oggi largamente superati.
Tutte le regioni italiane hanno compilato un report relativo ai dati effettivi che sono in linea con la reale dimensione del problema, un problema che, come vedremo, è di livello nazionale, un problema che avvalora la tesi della trasversalità e multi focalità del fenomeno e la sua invasiva penetrazione nel sistema società, un fenomeno che, purtroppo per noi, riesce a mutare velocemente, in una collettività solitamente già non del tutto coesa e a volte, in determinate località, storicamente irriverente della dignità di ogni persona grazie a codici d’onore non scritti.
Ormai da tempo l’Italia si è impegnata in larghe azioni di forte contrasto della violenza di genere, questo grazie all’adozione di una specifica legge in materia (una legge moderna che valorizza la prevenzione e l’educazione, nonché il sostegno solidale e attivo per le donne in difficoltà) ma che non è ancora del tutto sufficiente ad eliminare il vergognoso problema.
Tuttavia, grazie allo sport, alle campagna di socializzazione, di inclusione, di antiviolenza e di inserimento è stato possibile avviare, seppur lentamente, un percorso che ricongiunge tutti gli sforzi e l’attivo impegno dei diversi soggetti istituzionali e non che oggi, fortunatamente, grazie al loro impegno, hanno tracciato le preziose linee guida per un obiettivo che oggi è facilmente individuabile.
Oggi, grazie al lavoro di tutti coloro che hanno messo a disposizione le loro esperienze, sebbene sia stato ed è un compito arduo e lacerante, si è riusciti ad equilibrare le differenti abilità e competenze, siamo quindi fieri di poter disporre di pilastri solidi, testi rapidi e completi, che si presentano come strumenti di supporto e, soprattutto, di guida per tutti coloro che sono chiamati e spinti ad adoperarsi nel delicato settore del contrasto alla violenza di genere.
Siamo estremamente fiduciosi e ci piace ripetere che conserviamo gelosamente in noi il sogno che di queste linee guida si possa, in un futuro prossimo e immediato, non avere alcun bisogno, perché la violenza in ogni sua forma ed espressione, è l’ultimo ricovero degli disadattati, tuttavia, non mescoliamo le aspettative, i sogni con la realtà, per questo motivo chi è in prima linea nella rete antiviolenza usi senza remore qualsiasi strumento necessario per dare una risposta veloce ed efficace affinché si possano salvare più vite umane possibili dalla gratuita barbarie della violenza di genere.
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Massimiliano De Cristofaro • 19.07.2021.
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