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DDL Zan: cavallo di troia per la cancel culture?

Photo by Markus Winkler on Unsplash

Una legge pericolosissima soprattutto per la libertà d’opinione che rischia di non esistere più e di venire sacrificata sull’altare del politicamente corretto. ...

Il disegno di Legge Zan con la scusa delle lotte per i diritti civili, corre il rischio di trasformarsi in una norma illiberale perché contraria al principio della libertà d’espressione , a tutti i livelli.

Il timore è che si trasformi in un vero e proprio cavallo di troia perl la cosiddetta cultura della cancellazione.

Una legge pericolosissima soprattutto per la libertà d’opinione che rischia di non esistere più e di venire sacrificata sull’altare del politicamente corretto. Infatti, fra i tanti, troppi, problemi che la legge presenta, fortissimo è il rischio che anche l’arte e la cultura mondiale vengano considerate discriminanti e quindi censurate o, addirittura, eliminate.

Pensate sia un’esagerazione? Già nel 2012 «Gherush92» organizzazione di ricercatori e professionisti che gode dello status di consulente speciale con il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite e che svolge progetti di educazione allo sviluppo, diritti umani, risoluzione dei conflitti, aveva chiesto la censura della Divina Commedia per contenuti antisemiti, islamofobi, omofobici e razzisti.

Ma il presente è ben più drammatico. Le statue abbattute, le università che decidono di non affrontare i classici del pensiero perché scritti “da bianchi privilegiati”, le opere d’arte ritenute offensive da togliere dai musei.

Una follia da cui difenderci.

A cosa serve una scuola senza Dante, senza l’Iliade, senza Shakespeare? Che società pensiamo di creare cancellando la nostra storia?

Proprio per questo il sen. Giovanbattista Fazzolari ha presentato due emendamenti per difendere la nostra cultura:

“I capolavori della cultura mondiale che ci arrivano dal passato” dichiara il Senatore “non sono sempre aderenti ai dettami del politicamente corretto perché, ovviamente, figli del proprio tempo e, per questo, sono vittime di un vero e proprio attacco. Moltissime opere d’arte e letterarie, a partire dalla Divina Commedia ma senza scordare le opere di Shakespeare o, tornando indietro nel tempo, di Marco Aurelio, sono a rischio censura da parte dei nuovi censori che, non sapendo creare bellezza, pensano sia giusto cancellare quella che viene dal passato.

La legge Zan, fra i mille difetti che ha, apre le porte alla censura non solo delle idee del presente ma anche di quelle del passato. La difesa della cultura italiana e mondiale dev’essere una priorità per tutti non solo a parole ma anche con i fatti e quindi mi aspetto che la maggioranza voti compattamente i miei emendamenti”

La legge Zan rischia d’inserire nel codice penale la giustificazione per rendere “illegali” o comunque da “maneggiare con cautela” opere che sono, invece, un patrimonio da difendere e da diffondere. La bellezza del passato può avere caratteristiche controverse o valori morali lontani da quelli del nostro presente ma è in grado d’insegnarci moltissimo e non è cancellandola che potremo affrontare e superare le nostre paure o le nostre insicurezze.

Ovviamente la cosa migliore sarebbe la bocciatura della Legge Zan ma, nel caso peggiore, l’approvazione di uno degli emendamenti proposti dal Sen. Fazzolari sarebbe un modo per mitigarne gli effetti nefasti:

1) All’art. 4

Dopo il comma 1 inserire il seguente:

1 bis. Ai fini della presente legge non costituiscono, in ogni caso, discriminazione o istigazione alla discriminazione, la citazione, l’illustrazione, il commento e la promozione di opere e scritti antecedenti al millenovecento.

2) All’art. 4

Dopo il comma 1 inserire il seguente comma:

“1 bis. Non può essere considerata discriminazione o istigazione alla discriminazione la citazione, l’illustrazione o il commento di testi letterari, filosofici o religiosi con finalità accademiche, artistiche, scientifiche o di interesse pubblico o religioso”