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La censura comunista cinese, unita alla repressione autoritaria, continua a mietere vittime ad Hong Kong.

Photo by Joseph Chan on

A fine 2021, la polizia, agli ordini dell’autorità filo comunista di Hong Kong, ha messo agli arresti sette collaboratori di Stand News, accusandoli di “cospirazione2 e pubblicazione di “articoli sediziosi”....

Negli ultimi giorni due organi di informazione libera e indipendente come Stand News e Citizen News, si sono ritrovati a chiudere i battenti, mettendo fine alle proprie pubblicazioni.

A fine 2021, la polizia, agli ordini dell’autorità filo comunista di Hong Kong, ha messo agli arresti sette collaboratori di Stand News, accusandoli di “cospirazione2 e pubblicazione di “articoli sediziosi”. Secondo quanto riportato dalla BBC l’irruzione presso la sede dell’agenzia media ha coinvolto circa duecento agenti mandati a perquisire i locali alla ricerca di “materiale giornalistico pertinente”.

La reazione di Stand News è stata quella di procedere immediatamente alla dismissione di tutte le attività giornalistiche, presenza sul web e sui social media con la cancellazione di tutti i contenuti, come dichiarato sulla propria pagina Facebook. Tra gli arrestati figurano sette persone, quattro donne e tre uomini, coinvolti a vario titolo negli organi di amministrazione e nell’attività giornalistica della testata. Alcuni sarebbero ormai ex collaboratori.

Le pagine Facebook e Twitter dell'azienda sono state eliminate e tutti i contenuti del suo account Youtube sono stati rimossi. Anche l'ufficio britannico di Stand News ha annunciato la chiusura, con le dimissioni del capo dell'ufficio Yeung Tin-shui.

L’escalation contro Stand News è entrata nel vivo quando il 3 dicembre, Chris Tang, segretario alla sicurezza di Hong Kong ha accusato il giornale di parzialità e diffamazione, puntando il dito contro un’inchiesta giornalistica sulle carceri dell’ex protettorato inglese.

Il video del blitz della polizia

Mentre Media, ONG e Governi occidentali hanno duramente criticato le azioni repressive nei confronti della libertà di stampa, ChinaDaily, unico quotidiano in lingua inglese fondato a Pechino, stigmatizza tale atteggiamento occidentale e difende la linea della sicurezza nazionale adottata dalle autorità di Hong Kong. Secondo la testata cinese infatti, Stand News avrebbe pubblicato fake news con chiaro intento sovversivo.In seguito al blitz chiude anche Citizen News

"Abbiamo annunciato a malincuore che CitizenNews cesserà l'attività a partire dal 4 gennaio (martedì). Ai nostri abbonati e lettori, vi ringraziamo sinceramente per il vostro sostegno. Faremo sempre tesoro di questo incredibile viaggio negli ultimi cinque anni".

Con questo Tweet, pochi giorni, dopo, un’altra testata libera di Hong Kong, Citizen News ha annunciato la chiusura e lo stop a tutte le pubblicazioni.

"La decisione è stata presa in un breve periodo di tempo. Il punto di partenza è stato il destino di Stand News", ha detto ai giornalisti lo scrittore capo della pubblicazione Chris Yeung. "Non potevamo escludere che [...] potremmo essere esposti ad alcuni rischi".

Il precedente dell’Apple Daily e la presa di posizione di ECR

Apple Daily, tabloid pubblicato ad Hong Kong a partire dal 1995 è stato nei mesi passati illustre predecessore nella lista delle pubblicazioni cadute sotto la mannaia delle autorità filo comuniste.. Caratterizzato da una linea editoriale favorevole alla democrazia di Hong Kong e fermamente critica nei confronti del governo cinese, la pubblicazione negli ultimi tempi era finita nel mirino del Governo guidato da Carrie Lam e addirittura accusata di diffondere sinofobia, subendo boicottaggi pubblicitari e pressioni politiche. Dopo che la controversa legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong è stata promulgata, il suo quartier generale ha subito un raid della polizia il 10 agosto 2020.

Nel giugno 2021 con l'arresto di dirigenti aziendal tra cui anche il direttore del giornale Ryan Law, e l'ordine di congelamento dei beni emesso dal Segretario dell'Ufficio di Sicurezza John Lee per presunta violazione della legge sulla sicurezza nazionale, si è giunti alla chiusura definitiva di questa pubblicazione.

Pochi giorni dopo, l’ECR-Group al Parlamento Europeo ha presentato una risoluzione di condanna dell’accaduto, contro gli arresti che “ costituiscono un assalto alla libertà di stampa e minano la reputazione di Hong Kong come città internazionale aperta e che la chiusura delle operazioni dell'Apple Daily mostra chiaramente come la legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino venga utilizzata per soffocare la libertà di la stampa e la libera espressione di opinioni”

La risoluzione impegnava il Parlamento Europeo, tralaltro, a invitare le autorità di Hong Kong a sbloccare i beni dell'Apple Daily, a rilasciare i giornalisti arrestati ea ritirare tutte le accuse di sicurezza nazionale, comprese quelle contro Jimmy Lai e a sottolineare che la libertà e il pluralismo dei media sono essenziali per qualsiasi società aperta e libera.