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La violenza di genere in Italia e in Europa e le attenzioni istituzionali.

Molti sono i progetti Italiani che oggi, attraverso lo sport e i percorsi formativi concettuali (e principalmente pratici), puntano alla completa valorizzazione delle diversità per osteggiare preconcetti e, soprattutto, la violenza di genere.

La sensibilizzazione contro la violenza di genere è una campagna importante, primaria nell’impegno formativo che dovrebbe partire ormai, proprio dalla scuola.

Alcuni progetti è giusto che cadano dall’alto, altri invece, che vengano spinti dal basso.

Questo perché l’obiettivo principale di ogni visione sociale è quello di realizzare i giusti spazi di considerazione sulle dinamiche dispotiche, sugli immancabili accordi fra potere e controllo, per poter facilmente incardinare le azioni di contrasto alle numerose forme di violenza sui più deboli, donne, anziani, bambini e indigenti.

La nostra completa soddisfazione oggi ricade sull’interesse del governo italiano in riferimento al Ddl 2435 (Delega al Governo per l'efficienza del processo penale e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari pendenti presso le corti d'appello) nel quale sono state segnalate le varie criticità, accolte e dal testo approvato, eliminati dal Consiglio dei ministri siano stati due dei paragrafi più dannosi per tutte le donne che hanno subito violenza.

In particolare ci appaga l’eliminazione dell’articolo 8 che avrebbe permesso l’estinzione del reato di violenza sessuale a fronte di un risarcimento.

Così come si apprende in rete, per le donne che hanno subito violenza alcuni articoli della riforma del processo penale, di cui si sta discutendo in queste ore in Italia, rappresentano un aggiuntivo pericolo di vittimizzazione accessoria, aumentando purtroppo, gli espedienti giudiziari per gli autori delle violenze e eliminano la possibilità che, attraverso la costituzione di parte civile, i centri antiviolenza possano contribuire all’individuazione del danno sociale riconosciuto quale quello della violenza maschile contro le donne.

Ma questo è solo l’inizio di un lungo processo evolutivo contro la violenza e focalizzato il problema, si è subito predisposto un piano in seno al terzo settore nazionale, su vasta scala, per proporre progetti e soluzioni immediate anche e, soprattutto, rispetto agli impegni assunti a livello internazionale, quindi in Europa.

Sport contro la violenza è il progetto generalmente più presentato, questo perché lo sport è forse il migliore veicolo contro la violenza.

Si sta potenziando esponenzialmente il quadro normativo edificato in anni e anni di impegno dei centri antiviolenza e delle associazioni di volontariato sociale.

Sport contro la violenza di genere, quindi, oltre allo sport inclusivo e contro il razzismo, il mondo sta, seppur lentamente, iniziando a marciare nella giusta direzione.