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L’idea di Europa nella storia. Radici comuni, identità, comunione di intenti.

L’Europa si costruisce. È una grande speranza che si realizzerà soltanto solo se terrà conto della storia: un’Europa senza storia sarebbe orfana e miserabile. Perché l’oggi discende dall’ieri, e il domani è il frutto del passato....

L’Europa si costruisce. È una grande speranza che si realizzerà soltanto solo se terrà conto della storia: un’Europa senza storia sarebbe orfana e miserabile. Perché l’oggi discende dall’ieri, e il domani è il frutto del passato. Un passato che non deve paralizzare il presente, ma aiutarlo ad essere diverso nella fedeltà, e nel nuovo progresso. Tra l’Atlantico, l’Asia e l’Africa, la nostra Europa esiste infatti da un tempo lunghissimo, disegnata dalla geografia, modellata dalla storia fin da quando i greci le hanno dato il suo nome.” Così scriveva lo storico e accademico francese Jacques le Goff.[1]

È nella mitologia greca, infatti, che affonda le radici il mito di Europa, figlia del re di Fenicia, Agenore, rapita dal padre di tutti gli dei, Zeus, che la rese madre di Minosse, re e legislatore di Creta. 

Europa, parola di origine semitica, indicava già nell’antichità un “luogo” ben definito ossia l’estremo occidente del mondo conosciuto, una chiara area geografica. Sarà poi Roma, per due millenni, a dominare sulle terre d’Europa, portando fino alle regioni più estreme del nord e del sud del continente il diritto romano e la lingua latina.  

La nascita dell’idea d’Europa come entità politica, tuttavia, diventerà una possibilità proprio con la disgregazione dell’Impero romano. Laddove esisteva una sottomissione o, tutt’al più una assimilazione con la cultura dei dominatori, sarà invece la fede cristiana a costituire la base per la nascita di valori comuni condivisi, su cui si fonderà l’identità dei Popoli d’Europa. 

Lo storico della filosofia Rémi Brague, tra i firmatari della Dichiarazione di Parigi insieme a Roger Scruton, voluta per promuovere la “vera Europa”, sostiene che il Cristianesimo rappresenti, più profondamente, la forma stessa del rapporto europeo con la propria eredità culturale[2]. Brague ritiene che sia proprio il messaggio cristiano, diffusosi in tutto il continente a partire dalle pellegrinazioni degli apostoli e poi nel Medio Evo grazie alla infaticabile opera dei monaci, a rappresentare la solida base sulla quale è stata edificata l’identità europea, influenzandone in maniera indelebile il tessuto culturale.

Thomas Stearns Eliot, poeta e critico letterario statunitense, naturalizzato britannico, sosteneva che «un cittadino europeo può non credere che il Cristianesimo sia vero e tuttavia quello che dice e fa scaturisce dalla cultura cristiana di cui è erede. Senza il Cristianesimo non ci sarebbe stato neppure un Voltaire o un Nietzsche. Se il Cristianesimo se ne va, se ne va anche la nostra cultura, se ne va il nostro stesso volto»[3]  

In questo contesto, si staglia imponente la figura di San Benedetto da Norcia. La massima “Ora et labora” diventerà un insegnamento di vita per i secoli a venire. La Regola benedettina ebbe, infatti, un profondo impatto sulla cultura dei Popoli europei, che stavano prendendo forma all’indomani della caduta dell’Impero romano. Per la storica Ludmila Grygiel è proprio l’«umanesimo benedettino che costituisce una parte importante dell’umanesimo cristiano e di conseguenza anche un tratto essenziale dell’ethos europeo»4.  

Leo Moulin, sociologo belga, sosteneva che i monaci «sono all’origine, inconsapevole e involontaria, di un movimento economico e sociale così profondo e così vasto che l’evoluzione del Medioevo sarebbe difficilmente spiegabile senza la loro presenza e la loro azione. In questo senso, Benedetto e con lui i Benedettini sono i “padri dell’Europa” nel senso pieno del termine, sia dal punto di vista storico che sociologico»5.

Dunque, è nel Medio Evo di San Benedetto e di Carlo Magno che si configurò una unificazione ideale dei Popoli d’Europa, in quella che l’Imperatore Federico II di Svevia chiamerà Res Publica Christiana, un ordinamento unitario, religioso e politico che rappresentava la concretizzazione della “città di Dio” di Sant'Agostino (De civitate Dei).

 

[1] J. LE GOFF, Il cielo sceso in terra

[2] R. BRAGUE, Il futuro dell’Occidente

[3] TH.S. ELIOT, Notes Toward the Definition of Culture

4 L. GRYGIEL, San Benedetto, il primo europeo
5  L. MOULIN, La vita quotidiana secondo san Benedetto