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Intelligenza Artificiale & UE

Qual è la regolamentazione europea per l’Intelligenza Artificiale?

L'Unione Europea guarda al futuro della tecnologia: ecco quali sono i primi passi verso la regolamentazione dell'Intelligenza Artificiale ...

L’intelligenza artificiale è il motore silenzioso che guiderà la trasformazione digitale del mondo come lo conosciamo. 

Sebbene le immagini di androidi dalla straordinaria intelligenza e risorse proposte da film e libri siano ben lontane, anche al giorno d’oggi è difficile immaginare una realtà dove i sistemi di IA non sono presenti. 

Come abbiamo visto in altre sedi, infatti, l’Intelligenza Artificiale è già protagonista di tantissimi sistemi che rendono la nostra vita e il nostro lavoro più semplice, integrati perfettamente in ogni campo, dall’agricoltura ai servizi finanziari. 

L’Unione Europea, attenta a intercettare i nuovi trend che plasmeranno il nostro futuro, ha fatto dello sviluppo dell’IA proprio un asset essenziale anche in ottica Green Deal, ovvero il piano di riforme che mirano a rendere il Vecchio Continente più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. 

Proprio per questo motivo, l’UE sta lavorando per preparare un insieme di norme che permettano di gestire in modo consapevole tutte le opportunità e i rischi che l’impiego di queste tecnologie comporta. 

In sostanza, questa regolamentazione servirà a misurare l’impatto che questi sistemi incredibilmente complessi avranno sulla vita dei cittadini, sulla società e sull’economia, facendo in modo che tutti i ricercatori, tecnici e imprese abbiano un ambiente controllato in cui portare avanti il proprio operato. 

A cosa lavora il Parlamento Europeo in materia di Intelligenza Artificiale?

Come prima cosa, il Parlamento Europeo ha istituito la commissione speciale sull’intelligenza artificiale in un’era digitale, l’AIDA, il cui scopo è quello di analizzare l’impatto di quest’ultima sull’economia europa. 

Per parafrase le parole del presidente della neonata commissione, Dragoș Tudorache, mai come oggi l’Europa necessita della creazione di sistemi di IA degni della fiducia del genere umano, capaci di abbattere tutti i pregiudizi e la diffidenza che circondano la materia e facendone apprezzare gli effettivi vantaggi sia alle imprese che ai singoli. 

In aggiunta a ciò, a ottobre 2020 il Parlamento Europeo ha deciso di adottare tre proposte diverse (su etica, proprietà intellettuale e applicazione delle tecnologie in questione) che danno una notevole spinta verso un’efficace regolamentazione dell'Intelligenza Artificiale in termini di innovazione, etica e fiducia nel progresso tecnologico. 

Tutte le norme, di conseguenza, devono essere incentrate sull’individuo: temi come quello della sicurezza, della trasparenza e della responsabilità diventano fondamentali per rendere il futuro europeo realmente smart e sostenibile. 

Lo spirito di questa regolamentazione è quello di costruire un legame di fiducia che, da un lato, protegga e tuteli i cittadini e, dall’altro, riesca a far nascere una vera e propria sensibilità verso l’innovazione dando vita una legislazione uniforme e valida per tutti. 

Altro aspetto da approfondire è quello relativo alla proprietà intellettuale e ai suoi diritti, cosa che sicuramente creerà un ecosistema di lavoro adatto all’implementazione dei sistemi già esistenti. In particolare, la domanda a cui trovare una risposta è: a chi deve essere attribuita la proprietà intellettuale di qualcosa sviluppato completamente in IA? 

Infine, altro elemento da non sottovalutare è l’applicazione che verrà fatta dell’Intelligenza Artificiale. 

Campi come quello militare, quello della giustizia o quello della salute, infatti, possono trarre notevoli benefici dall’applicazione di queste tecnologie che, ovviamente, necessitano di linee guida precise e trasversali che, attenzione, non sollevino l’essere umano da ogni responsabilità relegandolo a un ruolo passivo, ma, semplicemente, ne migliorino le performance in modo sistematico. 

Ciò che è chiaro, comunque, è che l’IA mai e poi mai andrà a sostituire la professionalità umana, ma sarà un supporto che, grazie alla sua straordinaria capacità di elaborazione aiuterà e semplificherà numerosi processi produttivi e diagnostici. 

Insomma, non un futuro da temere, ma un futuro da accogliere e vivere. 

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