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Su “Anni 20” si abbatte pure la censura europea che tira le orecchie a Rai2. Meloni: «Allucinante»

“Anni 20” finisce nel mirino della ‘censura’ europea. L’assedio al talk show di Rai 2 ‘colpevole’ di lesa maestà a Bruxelles è completo. Dopo la bufera sollevata dalla sinistra  e la minaccia di provvedimenti disciplinari dell’ad di viale Mazzini, Salini, anche la rappresentanza Ue in Italia si scomoda a mettere all’indice la trasmissione. 

Su Anni 20 anche la censura Ue 

Rea di aver mandato in onda un servizio sarcastico nei confronti dell’Unione europea. Ironizzando sulle politiche alimentari, dal consumo di insetti al vino annacquato al Nutriscore. “Ce lo chiede l’Europa di mangiare da schifo”, la frase incriminata del “Contrappunto” firmato da Antonio Rapisarda. 

Tanto basta ai burocrati Ue per passare al contrattacco con una lettera ufficiale indirizzata al direttore di Rai2, Ludovico Di Meo. Che ha il sapore della diffida. “Legittimo criticare le politiche delle istituzioni europee – si legge  – ma per essere utili devono essere basate su fatti corretti”. Poi si fa la morale a viale Mazzini. E si confida “in un tempestivo intervento per evitare in futuro scivoloni di questa portata, soprattutto nei confronti dei cittadini italiani”.  Firmato Carlo Corazza, capo ufficio stampa del Parlamento europeo in Italia e Antonio Parenti, rappresentante della commissione Ue in Italia. 

Un’inaudita entrata a gamba tesa di Bruxelles sulle scelte editoriali del servizio pubblico italiano. La lettera bavaglio  ha scatenato le reazioni durissime di Fratelli d’Italia. 

Meloni: allucinante. La Rai deve chiedere il permesso all’Ue 

A cominciare dalla leader Giorgia Meloni. Che su Facebook definisce l’iniziativa ‘alluncinante!’. “I burocrati europei scrivono alla Rai per dire che la Ue può essere pure criticata. Ma le critiche devono essere ‘corrette’. Cioè condivise dalla Ue. Siamo ormai oltre i paradossi di Orwell in 1984. #anniventi”. La leader di Fratelli d’Italia si domanda come fa la sinistra a essere ‘così spudoratamente ipocrita’. “Fino a qualche settimana fingeva di stracciarsi le vesti contro la censura sul servizio pubblico. Oggi chiede la censura di una trasmissione sulla Rai per un servizio a loro non gradito”. 

Procaccini: è un precedente gravissimo 

Non è più tenero il giudizio di Nicola Procaccini, europarlamentare di Fratelli d’Italia-Ecr. “Il tentativo della rappresentanza in Italia della Commissione europea di mettere il bavaglio alle critiche mosse da ‘Anni ‘20’, è una presa di posizione di inaudita gravità. Perché va a colpire direttamente la libertà di espressione e di critica da parte dei giornalisti”. “Quella lettera – continua – è un pericoloso precedente. Perché pretende di interferire nel merito dell’operato del servizio pubblico radiotelevisivo. Che ha tentato di evidenziare le contraddizioni e le storture delle politiche alimentari della Ue. Non vorremmo – conclude – che la posizione della Ue in Italia fosse la cassa di risonanza della censura avviata dal Partito democratico. 

Gioventù nazionale: è la dittatura del pensiero unico 

Contro la lettera bavaglio scende in campo anche Gioventù nazionale. “Trovo assurdo mettere sotto attacco un programma d’informazione per aver osato mandato in onda un servizio sarcastico nei confronti dell’Unione europea. E per aver imbastito un dibattito critico nei confronti del ddl Zan”. Così Fabio Roscani, presidente dell’organizzazione giovanile di FdI. Che esprime “piena solidarietà” alla redazione di “‘Anni 20”. “Ancora una volta – incalza – siamo di fronte ad un gravissimo tentativo, da parte del Pd, di mettere il bavaglio alla libertà d’informazione. Per imporre, nella nostra Nazione, la dittatura del pensiero unico e del politicamente corretto“.