UE potrebbe aprire al finanziamento delle barriere per bloccare i migranti illegali.

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha lasciato intendere che l'UE potrebbe rivedere la sua posizione sul filo spinato e altre installazioni per proteggere le frontiere esterne che potrebbero essere finanziate con fondi UE...

L'UE potrebbe prendere in considerazione un'inversione di tendenza nella sua opposizione al finanziamento dei muri di confine, a seguito delle tensioni emerse con la crescente crisi migratoria al confine tra Polonia e Bielorussia che il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel , ha ha definito "un attacco ibrido all'intera Ue".

Michel ha lasciato intendere che l'UE potrebbe rivedere la sua posizione sul filo spinato e altre strutture per proteggere le frontiere esterne che potrebbero essere finanziate dai fondi dell'UE. Durante la sua visita di emergenza a Varsavia per incontrare il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki , Michel ha affermato che l'UE ha offerto alla Polonia di "finanziare infrastrutture fisiche al confine" per prevenire l'afflusso incontrollato di migranti.

Finora, l'UE aveva una politica opposta. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen , che si trova a Washington in visita ufficiale, ha insistito più volte sul fatto che l'UE non accetti di pagare "filo spinato o muri".

Per ora, nei colloqui tra Morawiecki e Michel non c'è stato accordo per la Polonia per richiedere l'intervento dell'agenzia europea di frontiera Frontex, nonostante il presidente del Consiglio abbia ribadito l'offerta di schierare i suoi agenti. La Polonia ha invece inviato al confine altri 15.000 soldati. Sia il presidente del Consiglio d'Europa che il primo ministro polacco hanno accusato il dittatore bielorusso Alexander Lukashenko di comportarsi come un terrorista utilizzando come elemento destabilizzante coloro che tentano di entrare nel territorio europeo.

Michel ha annunciato che il Consiglio sta preparando un nuovo ciclo di sanzioni non solo contro i funzionari bielorussi ma anche contro le compagnie aeree che trasferiscono i migranti a Minsk.