Il comparto del turismo dall’inizio della crisi pandemica sicuramente è uno dei settori che è stato maggiormente colpito: dalla ristorazione al settore alberghiero, dalle agenzie di viaggi ai musei e ovviamente le guide turistiche. Il nostro è un Paese ricco e possiamo dire senza timore di alcuna smentita con livelli di eccellenza sia per le attrattive culturali che per quelle paesaggistiche. In questo variegato campo le guide turistiche rappresentano un valore aggiunto per un comparto che dovrebbe rappresentare il volano economico dell’Italia.
Secondo lei per quali motivi nel nostro Paese la cultura viene sempre per ultima e tutto il mondo produttivo ad essa legato costituito da professionisti altamente qualificati si trova sempre sacrificato nella progettualità economica?
Questa asserzione non è del tutto vera, in Italia la cultura non è solo un settore di grande importanza per la valorizzazione della nostra immagine all’estero, ma i dati della crescita degli investimenti nell’ambito dei restauri e della gestione dei beni culturali ci dimostrano che le sue potenzialità sono bene comprese anche in campo economico. Certo si può e si deve fare molto di più per implementare la progettualità tesa a incentivare il turismo culturale, per esempio valorizzando le realtà locali e valorizzando maggiormente i siti meno noti.
Direi invece che si trovano sacrificati economicamente i professionisti dei beni culturali, perché purtroppo in Italia l'opinione pubblica ritiene che per la cultura – musei, visite guidate, ecc. - non valga la pena spendere; e che il lavoro nel campo dei beni culturali sia rimpiazzabile da chiunque si improvvisi per passione e per volontariato.
Il biennio 2020-2021 certamente è stato nero dal punto di vista del lavoro. Che tipo di sostegni ha avuto la vostra categoria?
Sono stati erogati vari sostegni di natura economica a livello nazionale (dall'INPS, dall'Agenzia delle Entrate e dal MIBACT) a cui si sono aggiunti in alcuni casi gli aiuti da parte di alcune Regioni. È stato un supporto fondamentale per dare ossigeno a una categoria rimasta quasi completamente senza lavoro per oltre un anno, ma purtroppo non ha raggiunto tutti, perché a causa dei diversi regimi economici una parte notevole delle guide non ha potuto accedere ai sostegni.
Purtroppo per la nostra categoria la crisi è ancora lontana dall’essere risolta; la rinascita del turismo in Italia non coincide con la ripresa del lavoro per le guide, perché dopo mesi di crisi e di chiusure la gente vuole andare in vacanza e si scelgono soprattutto luoghi all'aperto, montagna, spiagge e mare. La maggior parte delle guide, che lavorano soprattutto nelle città d'arte, ha solo qualche giorno di lavoro al mese, per non parlare di quelle in lingue orientali come il giapponese, che sono letteralmente senza lavoro da Marzo 2020 e lo saranno almeno fino alla primavera del 2022.
Quali sono i problemi principali per voi guide in questo momento?
Oltre alla mancanza di lavoro, che sta riprendendo ora e su cui grava la scure del Covid e delle varianti, che scoraggiano i turisti dal prenotare, la questione più spinosa riguarda le criticità sorte nel post-Covid. Per ragioni di sicurezza e gravi carenze del personale ma anche per motivi economici dovuti all'esiguo numero di turisti, tanti musei e monumenti sono ancora chiusi, o aperti con orari ridotti, sale fruibili solo da poche persone, regole impossibili per le visite guidate. Bisogna facilitare le visite, nel rispetto della sicurezza sanitaria, altrimenti non si riesce a svolgere le visite e salta qualsiasi programmazione.
L’esperienza della pandemia ha evidenziato grosse criticità nel sistema Paese. Secondo lei quali potrebbero essere i provvedimenti legislativi per risanare e rilanciare il vostro settore?
È prioritaria la legge sulla professione di guida, che manca da 8 anni ed è necessaria per mettere ordine nel settore; al momento ci sono due disegni di legge in Commissione Senato, che speriamo si concretizzino. Occorrono norme serie con impianti sanzionatori per combattere l'abusivismo in tutte le sue forme, che ha ormai assunto dimensioni gigantesche. Sarebbe altrettanto importante una legge sul volontariato, per regolarlo e impedire che si sostituisca alle professioni.
AGTA – Associazione Guide Turistiche Abilitate
La Presidente
Isabella Ruggiero
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