Email Facebook Twitter LinkedIn
×ECR Party
The Conservative
ECR Party
TheConservative.onlineTwitterFacebookInstagramYouTubeEmailECR Party’s multilingual hub for Centre-Right ideas and commentary
ItalianItalianEnglishBulgarianCroatianCzechMacedonianPolishRomanianSpanishSwedish
The Conservative
Notizie & Commenti   |    TV   |    Print   |    Giornalisti

Dieci anni per cambiare l'UE

Arriva il decennio digitale europeo: ecco come sarà l’UE entro il 2030

Un futuro più tecnologico e più sostenibile per cittadini e aziende entro il 2030...

Negli ultimi giorni, la Commissione Europea ha fissato un obiettivo tanto importante quanto ambizioso da portare avanti nei prossimi anni: dare il via a il Decennio Digitale Europeo. 

Se, nell’epoca pre Covid, quella di un Vecchio Continente interconnesso e altamente tecnologico sembrava essere un processo destinato a decollare lentamente, nei giorni della pandemia l’esigenza di una connettività senza fili e veloce è diventata una necessità sempre più sentita. 

Nell’era pandemica che viviamo oggi, in cui lo spettro di un nuovo lockdown è sempre più concreto, la volontà di abbattere tutte le barriere possibili per restare in contatto con il mondo esterno risulta sempre più forte. 

Ed è proprio in questo scenario che va collocata la volontà di creare un’Europa digitale e autonoma entro il 2030. 

Non si tratta più di una semplice idea, ma di una vera e propria visione organizzata per modalità e obiettivi presentati dalla Commissione Europea di modo che la trasformazione digitale possa mettersi in moto quanto prima, andando a dare un’ulteriore spinta agli altri ambiziosi progetti UE, come quello del Green Deal. 

Cosa comporta questo decennio digitale? 

Sulla carta dieci anni sono tanti, ma quando si parla di innovazione tecnologica, si a, il tempo passa ancora più velocemente. 

Per questo nei piani dell’UE c’è l’idea di arrivare a un livello di autonomia digitale mai visto prima dove, grazie a politiche ad hoc, cittadini e aziende potranno vivere un futuro tecnologicamente sostenibile, prospero e che metta al centro di tutto l’essere umano. 

Raggiungere questo traguardo, insomma, vorrà dire andare a colmare tutte le vulnerabilità attuale e dare una spinta sostanziosa agli investimenti che, bit dopo bit, costituiranno l’impalcatura digitale che tutti aspettiamo.

La comunicazione pubblicata in data 10 marzo 2021 è il naturale proseguimento dell’invito della Presidentesse von der Leyen riguardo la presentazione di una bussola per il digitale basata sulla strategia digitale della Commissione Europea del febbraio dello scorso anno. 

Il punto di partenza è semplice: 

  • concordare dei principi digitali 
  • varare progetti internazionali 
  • preparare una proposta legislativa che riesca a monitorare i progressi svolti

La bussola digitale in breve

Come tutti i grandi progetti, anche quello di un Decennio Digitale hanno bisogno di punti cardinali che permettano a tutti di seguire e mantenere una rotta precisa, anche quando le figurative acque saranno più agitate. 

Secondo la bussola messa a punto dalla Commissione Europea, questi sono:

  1. più competenze digitali per cittadini e professionisti: entro il 2030, infatti, l’80% dei cittadini europei adulti dovrà avere competenze digitali di base e, in aggiunta, verrà significativamente aumentato il numero degli specialisti impiegati nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, con un aumento del numero di donne operative nel settore;
  2. infrastrutture digitali sostenibili, sicure e performanti: cambia la connettività delle famiglie UE che, entro il 2030, potranno beneficiare della connettività Gigabit e della copertura del 5G;
  3. trasformazione digitale delle imprese: si prospetta un futuro più tecnologico anche per le imprese che, entro il 2030, potranno beneficiare di servizi di cloud computing, big data e intelligenza artificiale; 
  4. digitalizzazione dei servizi pubblici: tutti i servizi pubblici principali dovrebbero essere disponibili online entro il 2030

La sfida che l’UE si pone è davvero importante sia come sforzo che come risultato. 

Quello che però va tenuto a mente è che sono state proprio le tecnologie digitali a diventare parte integrante delle nostre vite, soprattutto nell’ultimo anno, permettendoci di mantenere viva sia la nostra vita sociale che professionale. 

Nel futuro post pandemico che tutti vogliamo, le opportunità digitali saranno sempre di più e, finalmente, alla portata di tutti. 

Imparentato