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Cielo più condiviso e sicuro

Arriva U-space: le nuove regole della Commissione Europea per il volo dei droni

U-space è il nuovo pacchetto di normative che disciplinerà il volo dei droni in tutto il territorio europeo. La parola d'ordine è solo una: sicurezza. ...

Finalmente ci siamo. 

Dopo un lunghissimo lavoro di sviluppo, la Commissione Europea ha approvato il nuovo pacchetto U-space, ovvero un insieme di regole che dovranno essere applicate in tutti i paesi membri a partire dal 2023. 

In sintesi, si tratta di una serie di norme che andranno a implementare ed estendere tutte le possibilità introdotte dal nuovo regolamento EASA in materia di droni e logistica. 

La parola d’ordine, in questo caso, sembra essere solo una: sicurezza. 

Maggiore sicurezza quando si affrontano operazioni più complesse e su lunghe distanza (BVLOS) e in spazi aerei congestionati e maggiore sicurezza anche per quanto riguarda il rapporto tra droni (UAS) e aeromobili con equipaggio riducendo in modo significativo il rischio di collisioni o incidenti a terra. 

Per citare il Commissario per i Trasporti Adina Vălean:

"I droni rappresentano una componente che si sta consolidanddo nel futuro panorama dei trasporti e della logistica. Esiste un vasto potenziale quando si tratta di nuovi servizi per il trasporto e la consegna, nonché per altre applicazioni innovative, inclusi i voli dei droni con passeggeri a bordo. Ciò ha un chiaro valore aggiunto in termini di raggiungimento delle nostre ambizioni di decarbonizzazione, digitalizzazione e il pacchetto U-space è un passo importante verso la creazione di un ambiente favorevole, affidabile e sicuro di cui abbiamo bisogno per sviluppare un mercato dei servizi di droni dell'UE competitivo."

Proviamo a conoscere meglio i dettagli di questa nuova rivoluzione in campo dronistico europeo, allora. 

U-space: cos’è e cosa fa

Il nome U-space è il termine europeo che indica l’UTM, ovvero l’Unmanned Traffic Management, si riferisca a tutti quei servizi basati su un livello piuttosto alto di digitalizzazione e funzioni automatizzate utili per supportare, proteggere e gestire lo spazio aereo dedicato ai droni. 

La U, in questo caso, può assumere due significati: “senza pilota” o “urbano”. 

Il primo, collegato al fatto che i droni sono effettivamente pilotati da remoto e non vi è un pilota a bordo; il secondo perché è proprio l’ambiente metropolitano quello in cui ci sono maggiori richieste per le operazioni commerciali di routine con i droni.

Con il nuovo regolamento EASA, infatti, sono consentite praticamente tutte le operazioni con i droni, ma il processo di approvazione e le eventuali restrizioni da applicare variano in base al livello di rischiosità. 

Con U-space, l'obiettivo è quello di migliorare la situazione, andando a semplificare il processo di autorizzazione ed eliminando eventuali divieti nel modo più sicuro possibile.

Questo, ovviamente, con lo scopo di rendere sempre più competitivo il mercato dei servizi con drone nell’Unione Europea. 

Come funziona U-space

All’inizio, U-space verrà sviluppato e implementato in ambienti prettamente urbani, vicino ad hub logistici e intorno ad aeroporti, ovvero zone effettivamente molto trafficate e dove l’impiego di droni per task specifiche può portare grossi benefici alla mobilità. 

Questo nuovo pacchetto normativo sarà applicabile dal 2023 e gli Stati Membri potranno anticipare alcune delle implementazioni previste. 

Prima di fare ciò, comunque, ogni nazione dovrà prepararsi per soddisfare degli specifici requisiti, soprattutto in termini di fornitura di servizi e di gestione dell’informazione. 

Ma quindi droni e aeromobili con equipaggio condivideranno lo stesso spazio aereo?

In un primo momento, pare che droni e aeromobili con equipaggio non condivideranno lo stesso spazio aereo per motivi tecnici, legali ed operativi. 

L’integrazione, però, ci sarà e sarà assolutamente graduale. 

Con l’avanzare della tecnologia, infatti, sarà più facile gestire diversi tipi di traffico nello stesso cielo. 

L’obiettivo finale di U-space, infatti, è quello di arrivare a una piena integrazioni di tutti i tipi di traffico nello stesso spazio aereo, con regole comuni e una gestione del traffico automatizzata e digitale. 

Ogni drone che si alza in volo, infatti, condividerà la sua posizione e la sua identità con le autorità competenti e questo, ovviamente, sarà molto utile per capire chi segue le regole e chi no, risolvendo una volta per tutte il problema dei voli non autorizzati con droni non conformi.