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Covid, AstraZeneca è ancora in stand by, ma la Ue aggiunge al suo portafoglio l’ottavo vaccino

Covid, mentre AstraZeneca è ancora in stand by, la Ue aggiunge al suo portafoglio l’ottavo vaccino. Nell’Unione europea a trazione franco-tedesca si allungano i tempi sul vaccino AstraZeneca. E intanto, però, si apprende che potrebbe aggiungersi un ottavo siero vaccinale contro il Covid-19, ai sette che già compongono il portafoglio a disposizione degli Stati dell’Unione. «Intendiamo lanciare una procedura di offerta per Valneva», spiega dunque in audizione davanti alla commissione Envi del Parlamento Europeo, a Bruxelles, la direttrice alla Salute e Sicurezza alimentare della Commissione Europea, Sandra Gallina. Valneva è una compagnia biotecnologica francese, con sede a Saint-Herblain, un sobborgo di Nantes, nella Loira-Atlantico. L’azienda sta sviluppando un vaccino basato sul virus Sars-CoV-2 inattivato.

Covid, Ue: al via procedura per 8° vaccino. AstraZeneca ancora in stand by

La scelta è ricaduta sulla compagnia anche per ampliare la gamma delle tecnologie utilizzate per sviluppare i vaccini contro la pandemia di Covid-19. L’intento è quello di massimizzare le possibilità di successo. Finora – come spiega in un esaustivo servizio sui vaccini l’Adnkronos – la Commissione ha firmato contratti con Astrazeneca, Sanofi-Gsk, Janssen (Johnson & Johnson), Pfizer-Biontech (autorizzato e già usato per vaccinazioni nell’Ue), Moderna (autorizzato e in corso di distribuzione) e Curevac. Con Novavax il contratto di acquisto anticipato è ancora in corso di negoziazione. Come ancora è sospeso il giudizio su AstraZeneca. Allo stato dei fatti, l’Agenzia europea del farmaco Ema ha ricevuto la richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio condizionata (Cma) per il vaccino anti Covid-19 prodotto dall’azienda. Ma ancora tutto è fermo alla fase dei controlli e alla richiesta di ulteriore documentazione in merito a fattura, sperimentazione ed eventuale distribuzione.

AstraZeneca, tutto rinviato al 29 gennaio e condizionato a ulteriori dati

Con l’ente regolatorio Ue che assicura nuovamente: «La valutazione procederà secondo una tempistica accelerata. Un parere sull’autorizzazione all’immissione in commercio potrebbe essere emesso entro il 29 gennaio durante la riunione del Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp), a condizione che i dati forniti sulla qualità, la sicurezza e l’efficacia del vaccino siano sufficientemente solidi e completi – precisa un comunicato –. E che l’azienda presenti tempestivamente qualsiasi ulteriore informazione richiesta per completare la valutazione». L’Ema spiega che un lasso di tempo così breve per la valutazione del vaccino – sviluppato da Università di Oxford e Irbm di Pomezia e prodotto da AstraZeneca – è possibile solo perché l’Agenzia ha già esaminato alcuni dati nell’ambito del processo di revisione continua (la cosiddetta rolling review).

Al vaglio i parametri di qualità, sicurezza ed efficacia

In particolare, gli addetti ai lavori hanno fin qui analizzato informazioni relative a studi di laboratorio (dati non clinici). Alla qualità del vaccino (dati sugli ingredienti e sul modo in cui viene prodotto). Nonché alcune evidenze sulla sicurezza e l’efficacia che arrivano da un’analisi aggregata di dati clinici ad interim di 4 studi clinici in corso tra Regno Unito, Brasile e Sudafrica. Infine, l’azienda ha fornito ulteriori informazioni scientifiche su questioni relative a qualità, sicurezza ed efficacia, anche su richiesta del Chmp. Tutti elementi attualmente in fase di valutazione.

Covid, non solo AstraZeneca: il vaccino “Moderna” è a Roma

Il vaccino anti-Covid di Moderna è in viaggio verso Roma. Dove è atteso all’Istituto superiore di sanità (Iss). La scorta del furgone che trasporta le prime dosi è scattata questa notte al Brennero, come documentano immagini realizzate da ministero della Difesa e carabinieri. Ieri l’Iss aveva annunciato per le ore 12 di oggi l’arrivo previsto del camion, in via del Castro Laurenziano 10. Ebbene appena poco fa l’Iss ha pubblicato sul proprio account Twitter la notizia dell’arrivo di «47.000 dosi di vaccino Moderna arrivate presso la sede dell’Istituto superiore di sanità. Dopo le procedure di stoccaggio in una stanza adibita all’interno dell’Istituto, le fiale saranno distribuite presso le Regioni, trasportate dai furgoni di Poste Italiane».