Email Facebook Twitter LinkedIn
×ECR Party
The Conservative
ECR Party
TheConservative.onlineTwitterFacebookInstagramYouTubeEmailECR Party’s multilingual hub for Centre-Right ideas and commentary
ItalianItalianEnglishBulgarianCroatianCzechMacedonianPolishRomanianSpanishSwedish
The Conservative
Notizie & Commenti   |    TV   |    Print   |    Giornalisti

Droni e cambiamento ambientale

Droni e cambiamento ambientale: ecco le nuove frontiere della tecnologia

Le nuove frontiere della sostenibilità passano anche dall'impiego dei droni per specifiche operazioni di monitoraggio e prevenzione ...

Spesso, quando si parla di droni ci si dimentica di tutte le applicazioni che questi device possono avere e di come possano effettivamente aiutarci a rendere il mondo un migliore.

Da un lato, infatti, possono essere usati per il trasporto rapido di farmaci e materiali indispensabili per gli ospedali e i loro pazienti, dall’altro possono essere usati per aiutare a osservare specifici fenomeni e sviluppare attività di protezione e conservazione. 

Uno di questi scenari è, per esempio, quello relativo all’ambiente: i droni, infatti, vengono impiegati per pattugliare le foreste e per proteggere il polmone verde della terra; nel Vecchio Continente, infatti, circa il 40% del territorio è ricoperto da zone verdi che ospitano numerosi specie animali e vegetali che vanno assolutamente preservate e tutelate. 

In quest’ottica di salvaguardia del territorio va inserito il progetto dell’Aerial Robotics Lab dell’Imperial College di Londra

I ricercatori, infatti, hanno portato avanti uno studio il cui risultato è stato lo sviluppo di droni intelligenti capaci di collegare specifici sensori agli alberi capaci di rilevare ogni cambiamente ambientale nelle foreste europee.

Movimenti della fauna, i cambiamenti di temperatura, di umidità e di luce sono tutti fattori che vengono già monitorati tramite specifici sensori wirelss, soprattutto quando si tratta di prevenire incendi. 

Usando questa specifica tipologia di droni, sarà possibile creare una rete di sensori wireless per raccogliere dati significativi sugli ecosistemi forestali, essenziali per qualsiasi azione di tutela e conservazione del territorio. 

Per citare Mirko Kovac, direttore del laboratorio di robotica aerea dell'Imperial College:

"Il monitoraggio degli ecosistemi forestali può essere difficile, ma i nostri droni potrebbero implementare intere reti di sensori per aumentare la quantità e la precisione dei dati ambientali ed ecologici”.

"Mi piace pensare a loro come abitanti di foreste artificiali che presto veglieranno sull'ecosistema e forniranno i dati di cui abbiamo bisogno per proteggere l'ambiente".

La parte difficile? 

Il posizionamento dei sensori. In aree particolarmente vaste, infatti, è necessario arrivare in zone abbastanza impervie in cui posizionare i sensori, mettendo spesso in pericolo gli operatori. 

Per portare a zero il livello di rischio, allora, l’Areial Robotcs Labs ha sviluppato dei droni capaci di lanciare dei dardi dotati di sensori su alberi e altri luoghi effettivamente altri anche a diversi metri di distanza.

Come funzionano questi droni?

Prima di questo progetto anglosassone, i droni usati per questo tipo di monitoraggio agivano in duplice modo: far cadere i sensori a terra o usare un drone dotato di un manipolatore capace di posizionare i sensori in un punto preciso. 

Con i droni realizzati dall’Aerial Robotics Lab, invece, il drone viene dotato di una telecamera che aiuta a mettere a fuoco il target e implementato uno specifico meccanismo che aiuta il dispositivo volante a scegliere quale dardo è meglio per quella tipologia di dardo facendo in modo che ci si attacchi in modo stabile e sicuro. 

Il meccanismo da cui parte il dardo si trova nella parte superiore del drone e sfrutta una molla compressa capace di immagazzinare l’energia necessaria per il lancio e una seconda molla che, invece, sposta il gancio che trattiene l’altra.

Il tutto per garantire alla freccia l’energia necessaria per conficcarsi in modo stabile nel punto di contatto stabilito dai calcoli. 

In sostanza, questo meccanismo permette di distribuire in modo agevole anche 30 grammi da circa 4 metri di distanza con una precisione di 10 cm.

Secondo i dati raccolti, il drone va a segno il 95% delle volte

Il drone, con telecamera e questo meccanismo di lancio, pesa 650 grammi e può eseguire circa 17 tiri con un ciclo di carica. 

Cosa si prospetta per il futuro?

Al momento, i droni in via di sperimentazione sono guidati da remoto e il prossimo passo sarà sicuramente quello di sviluppare la guida autonoma anche in zone in cui la densità di alberi e vegetazione è particolarmente densa.

Da qui, le applicazioni che possono essere implementate sono tantissime: dalle lavorazione industriali, alle città intelligenti.

Noi aspettiamo molto fiduciosi questo futuro che verrà.