Blocco navale europeo...
Dopo i recenti sanguinosi attentati di Nizza e Vienna, in Europa il problema relativo all’immigrazione clandestina è esploso in tutta la sua gravità.
Da anni in Italia il centro destra e in particolare Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, lanciano l’allarme sull’integralismo islamico e il possibile arrivo di terroristi tra gli irregolari che sbarcano regolarmente sulle coste italiane ed europee. Purtroppo quanto accaduto recentemente conferma che i timori erano più che fondati e che è necessario prendere coscienza che è in atto un attacco alla nostra civiltà.
Certamente va fatta una netta distinzione tra il mondo islamico e il mondo integralista, e va tutelato il primo, anzi supportato, per far si che il lato integralista perda efficacia e forza fino a scomparire ma giustamente la leader conservatrice italiana pone la questione sugli sbarchi illegali che si ripetono sul suolo italiano e sul rischio che l’Italia se non si corre ai ripari, resti isolata anche dal resto dell’Europa: “Fratelli d’Italia – ha recentemente dichiarato la leader di FdI – lo dice da anni e anni, spiegando che se l’Italia non controlla i propri confini rischia di essere buttata fuori da Schengen. È quello che purtroppo oggi sta accadendo, con gli Stati europei che ripristinano i controlli alla frontiera con l’Italia” (fonte https://www.lavocedelpatriota.it).
Ma come mettere in atto tutto ciò, come difendersi di fronte a questo nemico che agisce nell’ombra?
Probabilmente la soluzione arriva proprio dalla proposta della leader di FDI e dell’ ECR Giorgia Meloni, che da anni con il suo partito si batte in Italia per l’applicazione del blocco navale, ossia l’utilizzo di navi da guerra europee per impedire la partenza dei barconi dalle coste africane in accordo con i governi delle nazioni costiere africane. Questa soluzione consentirebbe l’ottenimento di due risultati: la fine dei naufragi e delle morti in mare e la possibilità di controllare e censire coloro che chiedono di venire sul suolo europeo, nel rispetto delle regole dettate dai trattati internazionali.
La questione “blocco navale” è tornata in questi giorni al centro del dibattito politico italiano ed europeo dopo che il ministro della difesa italiana Lamorgese e quello francese Darmanin hanno parlato di una dell'uso di mezzi navali e aerei in funzione anti migratoria in accordo con il governo Tunisino. Un servizio quindi effettuato fuori dalle acque tunisine ma che consentirebbe alle loro forze marittime di bloccare le partenze in prossimità delle loro coste. Insomma se non è un blocco navale poco ci manca.
Una specie di ammissione quella del governo e dei leader europei di come la sola soluzione attualmente praticabile sia quella proposta da Fratelli d’Italia, come sottolinea il senatore Fazzolari in questa dichiarazione “Finalmente il ministro dell’Interno Lamorgese annuncia al suo omologo francese che l’Italia contrasterà gli sbarchi illegali con “il posizionamento di assetti navali o aerei che possano avvertire le autorità tunisine di eventuali partenze da quei territori in modo che possano intervenire in autonomia nelle loro acque territoriali”. Come ha giustamente fatto notare il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni si tratta della storica proposta di FDI del “blocco navale al largo delle coste africane in accordo con le autorità locali”. Se serve aiuto, visto che il Governo italiano si ritrova solo ora a lavorare a questa ipotesi dopo anni di politiche immigrazioniste, Fratelli d’Italia si mette a disposizione per condividere le ampie conoscenze acquisite sulla materia”(fonte https://www.lavocedelpatriota.it).
Insomma, in conclusione sembra che la soluzione ci fosse da tempo e che finalmente se ne siano accorti tutti, tranne quella sinistra demagogica rappresentata dalla Boldrini che in questi giorni ha approvato un emendamento che impedisce l’espulsione degli stranieri irregolari dall’Italia, anche di quelli con il decreto di espulsione già in essere.
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