Email Facebook Twitter LinkedIn
×ECR Party
The Conservative
ECR Party
TheConservative.onlineTwitterFacebookInstagramYouTubeEmailECR Party’s multilingual hub for Centre-Right ideas and commentary
ItalianItalianEnglishBulgarianCroatianCzechMacedonianPolishRomanianSpanishSwedish
The Conservative
Notizie & Commenti   |    TV   |    Print   |    Giornalisti

Immigrazione come guerra ibrida. La solidarietà dei conservatori al popolo spagnolo.

Molto probabilmente a Ceuta è in atto un’azione di guerra ibrida, non molto differente da quella che avviene da anni con l’invasione di barconi di migranti e la mobilitazione delle ONG nel mediterraneo. ...

“Seguo con apprensione quanto sta avvenendo a Ceuta dove migliaia di immigrati irregolari premono per entrare in territorio spagnolo. Esprimo la solidarietà dei Conservatori europei al popolo spagnolo per questa inaccettabile aggressione e ribadisco che non ci potrà essere futuro europeo se non si pone un freno immediato all’immigrazione incontrollata”.Così in un comunicato relativo a questi giorni di tensione al confine spagnolo, il presidente di Fratelli d’Italia e dei Conservatori europei (ECR Party), Giorgia Meloni.

Cosa sta succedendo in Spagna? E perché è necessaria, nonché doverosa la solidarietà al popolo spagnolo?

Molto probabilmente a Ceuta è in atto un’azione di guerra ibrida, non molto differente da quella che avviene da anni con l’invasione di barconi di migranti e la mobilitazione delle ONG nel mediterraneo.   Dalla marcia verde del 1975, il Marocco è stato un pioniere nel mobilitare con successo la popolazione civile per recuperare i territori che rivendica senza sparare un solo colpo. La crisi di Perejil è stata un ulteriore passo nel suo particolare adattamento del concetto di guerra ibrida. Ceuta è un enclàve spagnola sul continente africano, circondata dal Marocco. L'apertura della frontiera per permettere a migliaia di marocchini di entrare in Spagna in 24 ore è una continuazione di questa stessa strategia, resa popolare negli studi sulla sicurezza con il concetto di "zona grigia". Quello che è successo questa settimana è un'altra esercitazione o test della resistenza spagnola, della capacità di reazione e delle possibilità di successo di questa strategia o piano, tanto più vicino alla realtà quanto più debole e diviso è l'avversario.

Lo ha spiegato su El Mundo Felipe Sahagún professore di relazioni internazionali all'Università Complutense di Madrid.

Il tenente generale in pensione, Pedro Pitarch, sullo stesso quotidiano, ha spiegato che Ceuta , Melilla e le Isole Canarie sono un obiettivo del Marocco impegnato in un costante tiro alla fune e attribuisce l'attuale situazione di scontro con il Marocco a un fallimento dell'azione estera spagnola e della diplomazia spagnola.Secondo Pitarch, quello che è successo a Ceuta è "un'invasione vigliacca e astuta perché hanno usato i propri cittadini". "Un incidente molto grave." "Un attacco del Marocco a Ceuta". "Che morale può avere un governo che permette a donne, bambini e neonati di buttarsi in acqua, con il pericolo di annegare".

Il leader dei conservatori spagnoli di VOX Santiago Abascal non ha dubbi: "Non stiamo affrontando alcuna crisi migratoria, stiamo affrontando un'autentica invasione del territorio nazionale. Diretta e pianificata da un Paese vicino che ha gettato migliaia di persone, la maggior parte delle quali uomini in età militare, sul nostro suolo", ha detto. Abascal ha ribadito che Marocco ha lanciato un "ricatto e un'operazione militare" che ha messo la Spagna "alle corde".

E sulla vicenda, l’intellettuale conservatore Marco Gervasoni è intervenuto lanciando la proposta provocatoria di Ceuta capitale d’Europa.

“Altro che Bruxelles, proclamiamo Ceuta capitale dell’Europa e della Ue. Come sappiamo, sono due entità distinte: l’Europa è una vocazione spirituale e un destino , la Ue è una tecno burocrazia inefficiente, dirigista e decadente. Ceuta oggi è la capitale di entrambe. Dell’Europa come destino perché segna il limes che separa occidente da oriente e l’Europa non può che essere Occidente.

Quella cristiana (prima non ha senso parlare di Europa) trova un suo primo senso prima a Poiters, quando i carolingi fermano l’invasione maomettana, poi nella cacciata degli arabi proprio dalla Spagna. Oggi, sia pure in forme diverse, lo scontro tra destini si ripresenta. Ma Ceuta è anche la capitale della decadente Ue perché mostra tutte le aporie e tutte le inefficienze della struttura burocratica.

Se il destino dell’Europa è ritornare tale, il destino della Ue è quello di distruggere la idea e la identità dell’Europa. Essa , la Ue, è imbelle di fronte alla nuova sfida perché non ne ha colto la portata epocale, tranne pochissimi che però volgono tale sfida alla completa distruzione delle identità nazionali e di quella europea.

Come scriveva Jean Paul Sartre negli anni cinquanta il marxismo, cioè la lotta di classe, era l’orizzonte insuperabile del nostro tempo. Oggi l’orizzonte insuperabile del nostro tempo è l’immigrazione o meglio, come profeticamente scrisse Samuel Huntington, “il cozzo delle civiltà”, che è causa e al tempo stesso effetto delle grandi immigrazioni. Contrariamente a chi pensava che il tema della immigrazione sarebbe quasi sparito grazie al covid, al contrario la pandemia lo ha accentuato.

Cosi come ha accentuato che i governi  africani utilizzano gli immigrati come carne da cannone per le loro guerre diplomatiche con gli Stati europei, vedi ora il caso tra Marocco e Spagna. La l’immigrazione resterà per molti anni a venire il tema chiave del Politico. C’è chi pensa che si possa risolvere mettendosi attorno a un tavolo e spartendosi un po’ di risorse. Sarebbe una grave ingenuità”.

Mentre scriviamo, dopo due giorni di estrema tensione e l’intervento dei militari spagnoli, la situazione si starebbe tranquillizzando. Secondo El Pais sarebbero tornate in Marocco 5.600 migranti dei circa 8.000 che sono arrivati nell'enclave spagnola di Ceuta tra le prime ore di lunedì e martedì.

Tuttavia secondo analisti ed esperti citati in questo articolo, quello di due giorni fa potrebbe essere solo un test da parte del Marocco, pronto a lanciare un’altra escalation appena se ne presenterà l’occasione.

Bisogna scegliere da che parte stare, se a difesa dei propri confini o con chi vuole subire il ricatto immigrazionista e la conseguente invasione accecato dall’ideologia.