La campagna vaccinale Ue stenta a decollare. Pur variando da Paese a Paese le percentuali dei cittadini Ue che hanno avuto una prima dose di vaccino, in generale si procede a rilento. Un percorso accidentato che, tra fiale a disposizione, consegne effettuate e corrente alternata e pesanti lacune individuate proprio nella gestione logistica dell’intera organizzazione del vecchio continente sul piano di immunizzazione, nei paesi dell’Unione si procede a rilento. Per non parlare del confronto con Paesi extra europei come la Gran Bretagna fresca di Brexit, o addirittura gli Stati Uniti, dove si procede spediti e sicuri. Sia sul fronte dei rifornimenti delle dosi, che su quello delle vaccinazioni effettuate. Così, ancora una volta, il gruppo europeo Ecr-Fdi, insiste a sollecitare un cambio di passo. Perché continuano a insistere grandi difficoltà logistiche da superare per immunizzare la più ampia parte possibile della popolazione, nonostante tutti concordino nel considerare il vaccino l’unica vera arma disponibile nel contrasto alla pandemia.
La campagna vaccinale Ue non decolla: l’allarme di Raffaele Fitto dal gruppo europeo Ecr-Fdi
Tutto ciò premesso, e considerato che, a causare questa situazione è una somma di fattori, dalle procedure burocratiche agli stock insufficienti, sulla campagna vaccinale torna a intervenire sulla questione il copresidente del gruppo europeo Ecr-Fratelli d’Italia, Raffaele Fitto. Che in una nota sul tema, dichiara: «Essere facili profeti sulle tragedie che coinvolgono tutti i cittadini europei non consola. Come gruppo ECR e come delegazione di Fratelli d’Italia abbiamo sollevato per tempo i ritardi dei colossi farmaceutici nella consegna dei vaccini. Avevamo già invitato la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, a mettere in atto tutte le procedure necessarie per sollecitare la consegna delle dosi. Perché – prosegue Fitto – vaccinare le popolazioni significa poter ripartire. Se non lo facciamo i Recovery Plan potrebbero anche non avere la stessa efficacia sulla ripresa».
Intanto la terza ondata avanza pronta a colpire in Europa
Non solo. Nella sua disamina, Fitto denuncia anche che «la campagna vaccinale dell’Ue stenta a decollare. Mentre una terza ondata sembra ormai in procinto di colpire l’Europa». Sottolineando al tempo stesso come e quanto «i numeri che oggi abbiamo sono impietosi: su 100 persone Israele ne ha vaccinate 87. Il Regno Unito 27. Gli Stati Uniti 19. E l’Europa mediamente 6, 2. E l’Italia anche meno: il 6. Ieri, al Consiglio europeo – prosegue Fitto – anche il premier Draghi ha parlato dei ritardi invitando a non scusare le aziende che non rispettano gli impegni. Non dimentichiamoci che anche sui vaccini, come sulle mascherine e sui dispositivi di protezione, la scorsa primavera, vi sono stati errori e ritardi.
Si allontana sempre di più l’obiettivo di immunizzare la maggioranza degli europei entro l’estate
E l’obiettivo di vaccinare la stragrande maggioranza dei cittadini europea prima dell’estate sembra essere lontano. È il momento di un vero cambio di marcia», conclude quindi il copresidente del gruppo europeo ECR-Fratelli d’Italia. Il momento «di risposte concrete su rispetto dei contratti. Autorizzazioni dei vaccini. Miglioramento della capacità produttiva e logistica. La vaccinazione è l’unica arma che abbiamo per contenere e sconfiggere il virus Covid19. Recuperare la nostra quotidianità. E permettere una vera e duratura ripresa dell’economia europea»
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