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Recovery, FdI in Europa: “Troppe incertezze e l’austerità incombe. A rischiare è l’Italia”

Un regolamento con troppe falle, che “rischia di far rientrare dalla finestra le regole dell’austerità“. Che rischia, in sintesi, di danneggiare l’Italia. Per questo FdI ha scelto di astenersi sul regolamento sulla Recovery and Resilience Facility, cuore di Next Generation Eu, in votazione alla plenaria del Parlamento europeo. “Continueremo a vigilare senza sconti”, ha spiegato il capodelegazione di FdI-Ecr, Carlo Fidanza.

Il rischio di “un diluvio di nuove tasse”

“Abbiamo sostenuto con convinzione la necessità di un indebitamento comune per far fronte all’emergenza, eppure nel corso dei mesi quello che doveva essere un piano per la ripresa è diventato qualcosa di diverso“, ha spiegato Fidanza durante il suo intervento. Le ragioni di perplessità di FdI non riguardano solo il regolamento, ma l’intero processo costruito intorno al Recovery. Fidanza le ha elencate: “Tempistiche troppo lunghe, nonostante l’anticipo ottenuto dal Parlamento sia positivo; eccessivo peso della componente prestiti rispetto agli stanziamenti a fondo perduto; incertezza sulle risorse proprie, che rischiano di trasformarsi in un diluvio di nuove tasse dirette o indirette su cittadini e imprese europee; eccessiva discrezionalità della Commissione sulle cosiddette riforme strutturali richieste ad ogni nazione”.

FdI: “Vigileremo sul Recovery, l’Italia rischia”

Debolezze alle quali “infine” si aggiunge “questo regolamento, che rischia – ha sottolineato Fidanza – di far rientrare dalla finestra le regole dell’austerità che tutti si erano vantati di aver cacciato dalla porta solo pochi mesi fa”.  Il faro per FdI è anche a Bruxelles quello dell’interesse nazionale. “Guardando all’Italia, principale beneficiaria di questo strumento – ha chiarito il capodelegazione del partito in Europa – il rischio è che non basti il pur stimatissimo professor Draghi, né tantomeno la variopinta maggioranza politica che si appresta a sostenerlo, per metterci al riparo da questi pericoli. Per queste ragioni – ha concluso Fidanza – ci siamo astenuti e continueremo a vigilare senza sconti“.