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29 anni senza Paolo Borsellino

https://pixabay.com/

il ricordo delle istituzioni verso una grande istituzione...

"Il 19 luglio del 1992, la criminalità organizzata sferrava un altro duro colpo al cuore dello Stato: pochi mesi dopo la morte del giudice Falcone, la mafia - con la sua furia criminale - uccise anche il giudice Paolo Borsellino. A distanza di anni, noi continuiamo a ricordare il sacrificio di chi ha donato la propria vita per difendere la Legalità e la Giustizia. La sua memoria, il suo esempio e il suo insegnamento resteranno impressi nelle nostre menti e nelle nostre coscienze. Paolo Vive, nel ricordo di tutte le persone perbene". Il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ricorda così, con la sua consueta (sana) rabbia, una delle ferite più profonde e ancora aperte della storia del nostro paese.

"L'attentato di via D'Amelio, ventinove anni or sono, venne concepito e messo in atto con brutale disumanità. Paolo Borsellino pagò con la vita la propria rettitudine e la coerenza di uomo delle Istituzioni. Con lui morirono gli agenti della scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina. La memoria di quella strage, che ha segnato così profondamente la storia repubblicana, suscita tuttora una immutata commozione, e insieme rinnova la consapevolezza della necessità dell'impegno comune per sradicare le mafie, per contrastare l'illegalità, per spezzare connivenze e complicità che favoriscono la presenza criminale". Questo il ricordo e il pensiero del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

La sera del 19 Luglio 2021, a decorare l’iconico albero d’ulivo di via D’Amelio, si accenderà il fascio tricolore proposto dal fratello del magistrato e voluto fortemente dal sindaco di Palermo Luca Orlando. Ricorre infatti oggi il 29esimo anniversario della morte del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta. Non è mai superfluo riportare i fatti che portarono la fine di un percorso di grande vantaggio nei confronti dell’organizzazione criminale più potente al mondo, ma forse oggi è altrettanto importante ricordare quello che fu l’intervento del giudice nella biblioteca comunale di Palermo il 25 Giugno dello stesso anno, a poco più di un mese dalla brutale uccisione del suo inseparabile amico e collega Giovanni Falcone. Nell’intervento, il giudice Borsellino dichiara in maniera dolorosissima che il giudice Falcone non sarebbe morto solo quel 25 Giugno, ma avrebbe iniziato una lenta fine già nel Gennaio del 1988, quando il Consiglio Superiore della Magistratura gli preferì Antonino Meli come capo dell’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo. Questo perché prima della morte dell’uomo, Paolo Borsellino sottolineava la morte professionale del suo collega, allontanato da nuclei decisionali perché ormai condannato da uno stato e da un governo verso la quale Borsellino addossava la principale colpa di quanto poi successo a Capaci.

“Lo convincemmo, riottoso, ad allontanarsi da Palermo ma qualche Giuda si impegno subito a prenderlo in giro ed il giorno del mio compleanno, il Consiglio Superiore della Magistratura ci fece questo regalo. Giovanni Falcone, dimostrando l’altissimo senso delle istituzioni che lui aveva e la sua volontà di continuare il lavoro che lui stesso aveva inventato e nel quale ci aveva tutti trascinato, cominciò a lavorare con Meli nonostante lo schiaffo ricevuto. Continuò a crederci, nonostante io, che ormai mi trovavo in un osservatorio privilegiato, perché ero stato trasferito a Marsala, nonostante io mi fossi reso conto che Giovanni Falcone sarebbe stato distrutto; ma ciò che più mi addolorava era che Giovanni Falcone sarebbe morto professionalmente nel silenzio, senza che nessuno se ne accorgesse.”

Viene ricordato anche un intervento di Leonardo Sciascia che, senza troppa prossemica, definiva Borsellino come simbolo dell’antimafia per il popolo e Luca Orlando simbolo dell’antimafia per la politica. Gesti storici, indicativi e pesantissimi che oggi ci sogniamo di vedere manifestarsi, non essendoci purtroppo più qualcuno di paragonabile.

Ricordiamo quindi non solo la morte di uno dei due più grandi simboli della storia dell’ultimo secolo di questo paese, ma ricordiamo la lungimiranza, la sensibilità e la rabbia (più sana ancora) di un uomo che al posto nostro, ricorderebbe un evento simile elencando così le vittime: si ricordano oggi, 19 Luglio 2021, gli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina e il loro amico Paolo Borsellino.

Fonti:

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2021/07/19/strage-di-via-damelio-29-anni-fa-moriva-il-giudice-paolo-borsellino-in-un-attentato-di-mafia_730f5672-993d-4cac-b374-b8bb8e2f87d6.html

https://www.adnkronos.com/borsellino-a-palermo-e-il-giorno-del-ricordo_65NkDxxUzw15gZmGxblCQD