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A chi serve il green pass alla francese?

Nel nostro Paese abbiamo un problema. Spesso prima di pensare con la nostra testa restiamo affascinati da quanto avviene oltralpe oppure oltre oceano. Anche nel caso dell’emergenza sanitaria e delle misure per arginare l’avanzata del virus non sono mancate le suggestioni esterofile che, in diversi casi, hanno provocato soltanto bagarre, polemiche e passi indietro da parte del Governo. L’innamoramento di questo momento è senza dubbio il green pass nell’accezione stringente (e probabilmente antidemocratica e anticostituzionale) del Governo francese.

Il premier Macron ha infatti imposto (da inizio agosto) la necessità di esibire il proprio green pass per accedere a bar e ristoranti, treni e aerei. La stessa imposizione vale anche per quanti in Francia vorranno guardare un film in una sala cinematografica, assistere ad uno spettacolo teatrale o prendere parte alle attività in un qualsiasi altro luogo di cultura o divertimento. Una decisione limite, dettata probabilmente dall’aumento dei contagi nel Paese (raddoppiati in una settimana) e dalla bassa percentuale di popolazione vaccinata; ma resa possibile dalla disponibilità di vaccini per immunizzare quanti richiederanno di vaccinarsi in queste settimane.

Tra le grida di ammirazione di molta parte delle forze politiche al Governo in Italia, pronte ad imitare il Premier francese, risalta lo sconcerto del centrodestra intento a sostenere il valore della libertà individuale e l’incostituzionalità di una misura che, di fatto, limita la possibilità di movimento e di partecipazione alla vita sociale dei cittadini. Un diritto questo sancito dalla nostra Costituzione, contro la quale invece si profila l’adozione del geen pass alla francese. “L'idea di utilizzare il green pass per poter partecipare alla vita sociale è raggelante – ha commentato la leader di Fdi, Giorgia Meloni, su Twitter - è l'ultimo passo verso la realizzazione di una società orwelliana. Una follia anticostituzionale che Fratelli d'Italia respinge con forza. Per noi la libertà individuale è sacra e inviolabile”.

Al netto delle prese di posizione ideologiche, comunque legate all’incostituzionalità di un provvedimento di questo tipo, ci sono altri fattori, questa volta tecnici e oggettivi, che renderebbero impossibile l’adozione di un provvedimento come quello del green pass alla francese. In particolare l’impossibilità per i cittadini che vogliano vaccinarsi in queste settimane (proprio per ottenere l’agognato green pass). Infatti al momento la carenza di dosi rende impossibile prevedere nuove vaccinazioni, mentre le ASL si trovano a dover accantonare i vaccini per far fronte alle seconde dosi già prenotate. Un problema non di poco conto, soprattutto se si guarda ai dati francesi e all’escalation di richieste di vaccinazione che ha innescato il provvedimento di Macron.

Inoltre questo tipo di iniziativa potrebbe diventare un boomerang per le attività commerciali costrette a chiedere conto ai propri clienti del green pass. Un ulteriore smacco per i tanti lavoratori già fiaccati da troppi mesi di chiusure indiscriminate.

Il sistema prospettato dai cugini d’oltralpe, secondo il Commissario per l'Emergenza, Francesco Figliuolo, potrebbe diventare un incentivo alla vaccinazione per gli indecisi, in vista del raggiungimento del 70% di popolazione vaccinata nei primi giorni di agosto. Una prospettiva questa che non avrebbe il merito di aver convinto no vax o indecisi, ma bensì quello di aver messo queste persone davanti alla scelta di vivere una vita piena sottostando all’obbligo vaccinale, oppure non poter più frequentare luoghi di svago e cultura, oltre che prendere un caffè al bar o fare una cena con la famiglia in un ristorante, probabilmente ancora per molto tempo.

Non sembra essere questo il giusto modo di ‘convincere’ il 30% restante della popolazione ancora non vaccinata, magari aver attuato un piano di vaccinazione chiaro, univoco e senza stop and go avrebbe dato maggiore sicurezza e creato più fiducia nella popolazione. Siamo comunque certi che qualora torneranno ad essere disponibili le dosi, gli italiani rimasti senza vaccino non mancheranno di prenotarlo, ma potendo, nel frattempo, continuare a vivere liberamente.