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Al via le grandi manovre contro il Reddito di Cittadinanza

Dopo un anno di sussidi e di chiusure, ristori e polemiche, ora si guarda alla ripresa e alle riaperture, ma da più parti nel nostro Paese si vuole rimettere mano ad alcune riforme varate dal Governo (più precisamente dal M5S) negli ultimi anni. In particolare da diverse forze politiche arrivano prese di posizione piuttosto nette contro il Reddito di Cittadinanza.

Il Reddito di Cittadinanza è un sussidio che è stato introdotto in Italia dal primo Governo Conte nel 2019, a pochi mesi dall’inizio della pandemia di Covid-19. Si tratta di una versione più restrittiva di quello che potrebbe essere definito un “reddito minimo garantito”, in quanto non è universale, sottintende degli obblighi (come l’iscrizione al collocamento e lo svolgimento di lavori di pubblica utilità), è legato allo status familiare e può essere elargito solo sotto richiesta del cittadino interessato.

Ad oggi il M5S e una parte del centrosinistra vedono ancora in questa misura una possibilità di riscatto e di crescita lavorativa. Tra le critiche più comuni invece c’è sicuramente la supposta inutilità dei “Navigator”, gli assistenti che avrebbero dovuto accompagnare i percettori del Reddito di Cittadinanza in un percorso di formazione o di avvicinamento al lavoro, così da uscire (nel minor tempo possibile) da questa condizione. Purtroppo, complice il mercato del lavoro e i lunghi mesi di stop a causa dell’emergenza sanitaria, le possibilità offerte a chi percepisce questo sussidio sono state minime.

Proprio per questi motivi, dopo le affermazioni di Matteo Renzi di voler indire un Referendum per l’abrogazione di questo sussidio (da prevedere forse dopo il semestre bianco e l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica), da Fratelli d’Italia è arrivata la decisione di tentare un’accelerazione.

È infatti il capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida, ad aver annunciato che il gruppo di Giorgia Meloni a Montecitorio presenterà al più presto una mozione per cancellare il reddito di cittadinanza. “In queste ore in molti si accorgono del fallimento del reddito di cittadinanza – ha dichiarato – Quelli che lo hanno votato, quelli che stanno continuando a finanziarlo e quelli che, pur stando al Governo, fanno finta non sia un problema intollerabile che ogni giorno lo ricevano centinaia di migliaia di persone che non ne hanno alcun diritto". Per il capogruppo Lollobrigida le scuse stanno a zero: "Altri utilizzano slogan demagogici per difendere uno strumento perverso che nasce come politica attiva per trovare lavoro, ma ha risolto la vita solo agli inutili navigator – seguita – Non si tratta di fare la lotta ai poveri e alla povertà, ma di cancellare questo scempio e lavorare a una misura con equità e legittimità". Il reddito di cittadinanza "va cancellato ora, non domani o dopodomani".

Fratelli d’Italia ha fatto della sua totale estraneità a questo provvedimento la sua forza, e ha così lanciato, con l’annuncio di questa mozione, una sfida a Renzi, a Salvini e al resto del centrodestra per fare un passo avanti e chiudere definitivamente questa stagione di sprechi.

Secondo Lollobrigida inoltre tra gli effetti nascosti di questo provvedimento ci sono diverse difficoltà per alcuni settori del lavoro. In particolare, come afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, gli effetti del reddito di cittadinanza "sono aumento del lavoro nero, difficoltà di trovare lavoratori per il turismo, per l'agricoltura, per il terziario". Non mancano infatti le storie di imprenditori (soprattutto nel Sud Italia, ma non solo) che hanno trovato non poche difficoltà nel reperire lavoratori stagionali. Questo perché molti, piuttosto che lavorare anche stagionalmente, preferiscono mantenere il Reddito di Cittadinanza, oppure al massimo lavorare in nero, andando ad aumentare il sommerso e a diminuire le entrate fiscali dello Stato.