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Effetto Dad, gli studenti sono sempre più ignoranti

I test invalsi dell’anno scolastico appena terminato hanno determinato una realtà estremamente preoccupante: un ragazzo su due, infatti, termina il ciclo di studi senza conseguire il livello minimo delle competenze riguardanti le materie di italiano e matematica. Non solo: i test sugli studenti diplomati in terza media indicano, in aggiunta, che quattro studenti su dieci hanno competenze... da quinta elementare.

Secondo alcuni la colpa è da addossare alla cosiddetta Dad, la didattica a distanza, che nell’ultimo anno e mezzo l'ha fatta da padrona. Ma non può essere questa l'esclusiva causa: responsabilità plurime vanno attribuite alle carenze strutturali anche a livello politico, come denunciato dal presidente Invalsi Anna Maria Ajello, secondo cui “le politiche regionali di Puglia e Campania, ad esempio, chiudendo per un tempo lunghissimo la didattica in presenza, hanno contribuito a un preoccupante arretramento con una netta svalutazione della scuola che viene vista come qualcosa di cui si può fare a meno”, ponendo l’attenzione anche sull’operato dei docenti, che la stessa Ajello esorta a “non fermarsi a un’infarinatura generale”.

Il responsabile delle prove Invalsi, Roberto Ricci, dà un rapporto chiaro: “Sono stati coinvolti oltre 1.100.000 allievi della primaria (classe II e V), circa 530.000 studenti della scuola secondaria di primo grado (III media) e circa 475.000 studenti dell’ultimo anno delle superiori. Mentre la scuola primaria rimane stabile, le medie peggiorano e le superiori sono in uno stato catastrofico”.

Nelle scuole medie il passo indietro è di ben quattro punti rispetto al 2019, con la sola provincia di Trento ad aver un risultato migliore rispetto alla precedente rilevazione. In italiano, ad esempio, dal 34% si passa al 39% di studenti che non hanno competenze sufficienti. Per matematica la situazione è ancora più buia: circa il 45% non ha la sufficienza e nel Sud e Isole sei studenti su dieci non sono preparati adeguatamente. La regressione riguarda un po’ tutti, sia quelli “bravi” che quelli con più difficoltà. A risentirne maggiormente sono le fasce sociali più disagiate. Per la lingua inglese va leggermente meglio: il 24% non ha raggiunto le competenze minime previste per il reading, il 41% per il listening. L’ultimo anno della scuola vede i numeri peggiori: i ragazzi escono da licei e istituti e nel 44% dei casi si sta sotto il livello minimo, rispetto al 35% del 2019. Campania e Puglia nei primi due posti per le scarse competenze: in Campania sette studenti su dieci non raggiungono il livello minimo e complessivamente le due regioni vedono oltre il 50% di studenti insufficienti.

Il Ministro dell’Istruzione Bianchi non ha dubbi: “La pandemia ha solo accresciuto un problema già presente, per il quale bisogna ripartire in estate con la scuola estiva ed attivando laboratori”. Roberto Speranza indica nella vaccinazione l’unica via per uscire dal tormento della Dad, facendo presente come l’85% del personale scolastico abbia già ricevuto almeno una dose di vaccino.