In ritardo su tutto, vaccini, controlli, cure, fondi per il sostegno alle imprese, ma efficientissima sul fronte dell’alimentazione “non tradizionale”, quella degli insetti. Di oggi una decisione per certi aspetti storica. L’Ue autorizza per la prima volta un insetto come alimento. Il comitato sulle piante, animali, cibo e mangimi, composto da rappresentanti degli Stati membri e della Commissione, ha dato ieri, comunica oggi l’esecutivo Ue, parere favorevole all’atto giuridico che autorizza l’immissione sul mercato delle larve seccate del Tenebrione mugnaio (nella foto in alto il Tenebrio molitor), un Coleottero meglio noto come tarma della farina, come cibo per gli esseri umani. I vermi dovranno essere usati interi, seccati, come snack o come ingredienti, in una serie di prodotti alimentari.
Undici gli insetti in attesa dell’autorizzazione della Ue
La decisione formale della Commissione europea sarà adottata nelle prossime settimane e fa parte della strategia “Farm to Fork”. Il piano d’azione Ue 2020-30 per i sistemi alimentari sostenibili identifica gli insetti come una fonte di proteine a basso impatto ambientale che possono sostenere la transizione ‘verde’ della produzione alimentare Ue. Al momento, sono undici le domande per insetti come nuove alimenti all’esame dell’Efsa. Al netto degli studi sulla connessione con il Covid.
L’ironia di Toti: “La Ue criticava la nostra cucina”
“L’Europa, che in passato ha osato criticare la nostra cucina mediterranea, ora autorizza la commercializzazione come alimento delle larve gialle essiccate. Ognuno mangi pure quello che vuole, ma se non vi dispiace io resto fedele al mio amato pesto e ai prodotti Made in Italy”. Così scrive il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook.
La chef Bowerman è contenta…
“In Italia non c’è bisogno di farina di insetti, ma il messaggio culturale è importante per aiutare a introdurre la farina di insetti o gli insetti nelle nazioni che hanno bisogno di fonti di proteine alternative alla carne e al pesce”. Così la chef stellata Cristina Bowerman commenta ad Adnkronos l’autorizzazione Ue all’uso della tarma della farina come alimento.
“A lungo termine e in prospettiva la farina di insetti potrebbe anche essere una soluzione per la sostenibilità ambientale. Gli allevamenti di insetti, malgrado l’alto contenuto proteico, occupano meno spazio e inquinano molto meno di quelli animali”, prosegue Bowerman.
“Questo non significa che finiremo a mangiare cavallette o bachi da seta, ma iniziare ad aprire la mente sul fenomeno potrebbe aiutare la creazione di start up e imprese di produzione che possono creare prodotti altamente proteici da inviare o insegnare a produrre in paesi molto più poveri”, conclude la chef.
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