Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, pubblicate a novembre 2020, evidenziano l’importanza dell’esercizio fisico negli adulti. Il movimento aiuta a mantenere il corpo in salute e la mente sgombra.
Le restrizioni che sono state messe in campo a partire da marzo 2020, quando in Italia è scoppiata l’emergenza Covid, hanno determinato l’interruzione brusca di qualsiasi genere di esercizio nella stragrande maggioranza della popolazione. Fatta eccezione per quelle poche categorie che hanno proseguito la propria attività lavorativa, tutto il paese, costretto a casa, è passato da ritmi concitati e frenetici a momenti di inattività e sedentarietà, forzati e improvvisi.
La paura per quello che stava succedendo al di fuori delle porte delle abitazioni, all’interno degli ospedali e delle terapie intensive ha pietrificato una popolazione che ha visto la propria vita cambiare drasticamente dal giorno alla notte. E questo cambiamento probabilmente è stato ancora maggiore per tutta quella fetta di popolazione di “sportivi” che erano soliti frequentare le palestre o anche semplicemente concedersi una corsetta rigeneratrice all’aria aperta ogni tanto. L’impatto che tutto questo ha avuto sui corpi degli Italiani, al di là di qualche tacca in più sull’ago della bilancia, è stato importante e da non sottovalutare. A ben vedere infatti praticare esercizio fisico è una buona pratica non solo fine alla definizione di un corpo atletico. È socialità, salute, serve a combattere lo stress e ad eliminare le tensioni che quotidianamente il nostro organismo deve affrontare.
A lanciare l’allarme rispetto all’interruzione brusca dell’attività fisica imposta dalle restrizioni era stata lo scorso anno, ad aprile, la Federazione dei medici sportivi italiani che, nel dossier contenente le linee guida per la ripresa dell’attività sportiva in seguito all’emergenza Coronavirus, sottolineava come una corretta dose di attività fisica, svolta con le dovute cautele e in condizioni di assoluta sicurezza, è un elemento imprescindibile della vita di tutte le persone. L’attività sportiva fa bene alla mente e al corpo e come sottolineato anche dall’OMS è un valido strumento per ridurre il rischio di mortalità e di numerose malattie croniche: la scarsa densità minerale ossea e della massa muscolare ma anche le malattie del sistema cardiovascolare, la sindrome metabolica e diabete di tipo 2.
Ma non solo. Lo sport fa bene alla mente e all’umore. Una sana attività sportiva aumenta la produzione di endorfina all’interno del corpo, sia nell’uomo che nella donna, sostanze che regolano il piacere e la felicità, aiutando a sopportare meglio lo stress.
E non è un caso allora forse se nell’ultimo anno e mezzo è aumentato esponenzialmente il numero di persone che ha provato stati di ansia e con esso quello di italiani che hanno deciso di intraprendere un percorso con uno psicoterapeuta. In tal senso un dato molto rilevante è quello riportato dall’Aifa che nel 2020 ha registrato un incremento del 12% di acquisto di farmaci per ridurre l’ansia rispetto all’anno precedente.
E ancora: è stato evidenziato un legame tra l’aumento di pazienti affetti da bruxismo e Covid-19. Secondi i dati diffusi dalla Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP), durante il Congresso Nazionale di categoria 2020, durante la pandemia le richieste di bite (apparecchi ortodontici a contrasto del bruxismo) sono aumentate del 30%.
Insomma, non è detto che tutti i casi sopracitati possano dipendere dagli effetti negativi derivanti dall’interruzione dell’attività sportiva, ma quel che è certo è che alcuni dati dovrebbero far riflettere.
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