Torna stanotte l’ora legale: alle 2 le lancette faranno un balzo in avanti di un’ora, almeno per i dispositivi digitali che si aggiornano da soli. Dunque, si dormirà un’ora di meno, ma si guadagnerà un’ora di luce naturale. Sarà così per i prossimi sette mesi: il ritorno all’ora solare avverrà, infatti, tra il 30 e il 31 ottobre. La consuetudine di cambiare l’ora, però, potrebbe presto arrivare al capolinea: in Europa, infatti, è fortemente contrastata e diversi Paesi hanno già optato per abolirla. L’Italia, comunque, non è tra questi e, almeno per il momento, resiste.
Il risparmio energetico con l’ora legale
Secondo le stime di Terna, che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale, il risparmio energetico per i cittadini nel 2021 dovrebbe aggirarsi intorno al miliardo e 720 milioni. Dunque, l’impatto ambientale ed economico dell’ora legale è indiscusso. Dalle parti di Bruxelles, però, da tempo c’è chi spinge per farne a meno, chiedendo anche uno standard unico comunitario. A fare pressioni sono stati soprattutto i Paesi del Nord, in cui i ritmi delle giornate sono scanditi diversamente dalla vicinanza al Polo Nord.
Le spinte in Europa per abolire lo slittamento delle lancette
Per avallare la tesi dell’inopportunità del passaggio tra ora solare e ora legale e viceversa sono stati anche presentati degli studi sul fatto che la differenza di quei soli 60 minuti sarebbe fonte di stress per l’organismo costretto a riadattarsi in un caso a una minore quantità di sonno e nell’altro a una minore durata delle ore diurne. Francia e Germania si sono già schierate con il Nord e questo, salvo cambi d’idee dell’ultimo momento, potrebbe essere l’ultimo anno del passaggio da un orario all’altro, che a quel punto rimarrebbe fisso sull’ora legale.
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