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DA INCLUSIONE AD ESCLUSIONE IL PASSO È BREVE. LA SOLIDARIETÀ PUÒ ESSERE UN VOLANO IMPORTANTE PER I GIOVANI.

Ogni Stato, altro non è che una grande comunità, costituita con la finalità di perseguire determinati obiettivi. Questo lo diceva anche il filosofo Aristotele, affermando che l’uomo è un animale politico e sociale, facendo intendere che il movente del nostro istinto e della nostra natura, ci porta a formare community assieme ai nostri simili. Tutto questo ci aiuta nel dialogo e nel confronto continuo, con l’obiettivo di raggiungere gli scopi prefissati.

Da questa community, con la quale condividiamo tali esperienze, ci riferiamo tranquillamente al termine di inclusione sociale.

Se l’attenzione, la spostiamo su collettivi giovani, capiamo sin da subito che è innato il bisogno di appartenere ad un gruppo, il fatto di sentirsi accolto all’interno del “gruppo comunitario” è il valore dell’inclusione, cioè garantire ad ogni membro, l’inserimento ottimale all’interno della società, in uno stato di pari opportunità ed imparzialità.

Nonostante il grande impegno anche degli Stati Membri, oltremisura assistiamo a fenomeni di esclusione sociale, legata a: sesso, religione, razza, disabilità, che hanno ancora un peso notevole nella società, conducendo a discriminazione di varia natura.

La società giovanile europea è impegnata e disposta a conseguire risultati importanti nel cambiamento che nell’era moderna dovrebbe essere all’ordine del giorno.

Sappiamo che lo scopo primario dell’inclusione è quello di eliminare ogni forma di diversità, non livellando le difformità individuali, ma mettendole al centro di tutto, rispettandole e valorizzandole.

Tutti i giovani devono avere il sacrosanto diritto di poter accedere alle occasioni che gli si prospettano per partecipare alacremente alla vita, sociale, economica e culturale del proprio Paese e degli Stati Membri in forma di cooperazione, in progetti, scambi, formazione e comunicazione.

Questo significa avere pieno accesso al mondo del lavoro, che per i giovani significa costruire il proprio futuro, investendo risorse e raccogliendo risultati sin da subito.

L’inclusione, va di pari passo con la solidarietà, apprendendone il valore proprio con l’ingresso nelle varie community.

La forza di un “gruppo”, deve essere concepita da una molteplicità di individui uniti da impliciti rapporti solidaristici e accomunati da bisogni e scopi condivisi. Diversi studi hanno dimostrato che la maniera in cui predisponiamo il gruppo dei pari durante la nostra adolescenza sarà di fondamentale importanza nella nostra crescita, e soprattutto sarà fondamentale nell’inserimento futuro in gruppi di lavoro o accademici ad esempio.

Dai giovani c’è da imparare in tutto questo, ma bisogna saperli guidare e soprattutto accogliere.

L’obiettivo primario deve essere quello continuare a diminuire il numero dei soggetti che rischiano di entrare in una condizione di esclusione attraverso alcuni punti fondamentali: sviluppo della persona attraverso il lavoro; prosecuzione dei percorsi di crescita; riduzione della povertà; dell’esclusione sociale attraverso percorsi di formazione; aumento, consolidamento, qualificazione dei servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini e a persone con limitazioni dell’autonomia.