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Politiche giovanili e sport, una definizione europea.

Nel 1975 a Bruxelles il 20 e 21 marzo venne varata, dal Consiglio d’Europea, la prima Carta Europea Dello Sport Per Tutti, un documento unico nella sua rilevanza, perché si accendevano definitivamente i riflettori sulla pratica sportiva intesa come un vero e proprio diritto del cittadino.

Dobbiamo necessariamente partire dal presupposto però, che l'Unione europea ha acquisito per la prima volta una competenza specifica in materia di sport nel 2009, 34 anni dopo, con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona.

In fusione con la politica giovanile, si è raffinata quella direzione iniziale che percorreva una sola strada politica

Dal 2009 ad oggi, infatti, gli obiettivi generali delle politiche giovanili europee sono divenuti principalmente due, creare per tutti i giovani, all'insegna della parità, maggiori opportunità nell'istruzione e nel mercato del lavoro e in parallelo promuovere fra tutti i giovani la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e la solidarietà.

Ma ad onore del vero, prima del 2009, la Commissione europea con il "Libro bianco sullo sport" del 2007 aveva gettato le basi per un'azione globale in ambito UE, individuando una serie di obiettivi, tra cui il rafforzamento del ruolo sociale dello sport, la lotta al doping e alla corruzione e il potenziamento della dimensione economica dello sport.

Tirando le somme 13 anni dopo Trattato di Lisbona, il rafforzamento del ruolo sociale dello sport trascina con se il potenziamento della dimensione economica dello sport, ed ancora la lotta al doping e alla corruzione.

In seconda battuta l’UE auspica maggiori opportunità nell'istruzione e nel mercato del lavoro e in parallelo promuovere fra tutti i giovani la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e la solidarietà.

Tutto questo ci porta a sintetizzare ancora una volta la visione europea dello sport, giungendo ad individuare tre settori prioritari, individuati nell’integrità dello sport, i valori sociali dello sport e gli aspetti economici di esso.

La politica giovanile deve imparare necessariamente l’utilizzo della sintesi in riferimento all'attività ed alle modalità d’azione del governo, idealizzare l’attività di opposizione laddove necessaria, finalizzando gli sforzi all’ideazione e alla successiva realizzazione di progetti che possano migliorare le condizioni sociali di ogni singolo individuo.

Per questo è fondamentale l’impegno all’educazione ti tutti i nostri giovani e giovanissimi in modo indipendente da qualsiasi realtà che sia contro le virtù dell’essere umano, dando ampio sfogo alle preferenze politiche personali etiche e futuristiche, nell'ottica di formare in loro una coscienza critica e capace di scelte mature e responsabili.

La base è quella dell’educazione e del rispetto, mai confondere i desideri con i diritti e mai impastare la perversione con l’apparente libertà d’espressione.

L'abbandono del proprio credo e della morale modifica le tendenze istintive che, inevitabilmente si manifestano con anomalie del comportamento che non può, in alcun modo, essere raccolto senza le dovute riserve.

Mens sana in corpore sano è una locuzione latina che ci accompagna ormai da secoli ma la parte che più ci piace è quella dell’interpretazione moderna di essa, per la quale le si attribuisce senso diverso, intendendo che, per aver sane le facoltà dell'anima, bisogna aver sane anche quelle del corpo in virtù dell'unità psicofisica, in ragione del suo significato moderno di attività sportiva propedeutica all'equilibrio psicofisico, infatti tale espressione è diventata motto, o in parte, di numerose società sportive.

Speriamo, quindi, che a breve diventi un motto internazionale che identifichi sport e salute.